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venerdì 29 settembre 2017

“Chi non conosce le lingue straniere non sa niente della propria” (Goethe) European Day of Languages

La European Day of Languages si propone di dimostrare come l’apprendimento delle lingue permetta ai cittadini di arricchire la propria vita, di conoscere idee nuove, di tenere la mente allenata. Essa ha avuto luogo per la prima volta nel 2001, in occasione dell’anno europeo delle lingue. Da allora il 26 settembre si celebra la Giornata Europea delle Lingue allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e incoraggiare lo studio delle lingue straniere durante tutto l’arco della vita. Anche noi in collaborazione con altre scuole europee, abbiamo celebrato questa giornata consapevoli dell’importanza dell’apprendimento delle lingue straniere la cui conoscenza può aprire la strada verso culture e orizzonti nuovi. In questa occasione abbiamo anche riflettuto sulla storia e curiosità della nostra lingua, ventunesima lingua al mondo per numero di parlanti. 
L’italiano deriva dal latino, non dal latino classico che si studia a scuola, ma dal latino volgare, parlato dai soldati, dai contadini e abitanti della provincia romana. 
Tra i primi a ritenere che il volgare dovesse sostituire il latino c’era anche Dante Alighieri che alla questione dedicò un’opera “Il De vulgari eloquentia”. 
In Italia si parlano così tanti dialetti che secondo l’enciclopedia Treccani è persino difficile contarli. Il più diffuso è il napoletano con circa 5,7 milioni di parlanti, seguono il siciliano, il veneto, il lombardo e il piemontese. 
Le parole italiane più utilizzate e conosciute all’estero sono quelle tratte dalla nostra eccellente cucina: pizza, cappuccino, spaghetti ed espresso, seguiti da mozzarella e tiramisù. 
Alla buona cucina seguono parole provenienti dalla musica come “sonetto”, “pianoforte”, “adagio”. Non dimenticando infine che “ciao” è una delle forme di saluto più utilizzate al mondo. 
E’ chiaro, dunque, che gli italianismi più diffusi sono proprio quelli capaci di riflettere gli aspetti più tipici ed apprezzati della nostra cultura, a testimonianza del fatto che la diversità delle lingue non è una diversità di suoni e di segni, ma di visioni del mondo.
Classe 3°A Odonto

I giovani tra alcol e droga

Il disagio e la voglia di evasione dei giovani trovano spesso sfogo nella droga e nell' alcol che provocano danni tremendi a ragazzi spesso inconsapevoli dei pericoli a cui vanno incontro. 
Una pasticca per provare, trascinati dal gruppo, un bicchiere dopo l’altro, per sentirsi più forti, disinibiti, meno soli. 
I dati sono allarmanti: un giovane su quattro, tra i 15 e i 19 anni, ha provato sostanze stupefacenti. Nella sola città di Torino risulta che in 9500 hanno fumato cannabis, 730 hanno assunto cocaina,160 eroina e 440 benzodiazepine, antidepressivi, antidolorifici oppiacei da soli o mescolati con alcol e altre sostanze. Una delle ultime frontiere dello sballo è questa: sedativi assunti impropriamente, con effetti destabilizzanti su fisico e psiche. 
Oltre all’abuso di droga e sostanze chimiche c’è la moda di "sfondarsi" d’alcol, un fenomeno che viene chiamato “binge drinking", il bere a più non posso. 
I medici descrivono così le conseguenze: “Ubriacarsi ripetutamente, a lungo andare, altera non solo i recettori cerebrali, ma può avere un’azione irreversibile sulla memoria a lungo termine”. 
Una conseguenza immediata di questo fenomeno sono gli incidenti stradali. Secondo i dati emersi da una ricerca svolta dalla Fondazione Ania, ogni anno in Europa muoiono 7 mila persone in incidenti stradali dovuti alla guida in stato d’ebbrezza. 
La commissione europea propone interventi di formazione e controlli serrati per il guidatore e si sta pensando anche a dispositivi di blocco motore, però per dei risultati ottimali ci vorranno ancora 14-15 anni . 
Intanto la migliore arma resta la prevenzione su cui investire nel breve, medio e lungo termine, in maniera permanente e continuativa. Le azioni di prevenzione devono essere strutturate considerando che tutte le sostanze stupefacenti sono pericolose per la salute psico-fisica e sociale dell’individuo e devono essere sostenute e mantenute nel tempo al fine di assicurare alla comunità, ed in particolare ai giovani e ai gruppi sociali vulnerabili ed alle loro famiglie, ambienti sani, sicuri e quanto più possibile liberi dalle droghe. Tali azioni devono, dunque, puntare a rendere la persona non soltanto consapevole dei rischi e dei danni derivanti dall’uso di droghe, ma devono anche, e soprattutto, proporre dei comportamenti e degli stili di vita sani al fine di evitare drammatici eventi.
Giovanni Baglieri 3°A Odonto

giovedì 28 settembre 2017

Una cerimonia per ricordare Orazio morto alla vigilia del suo diciottesimo compleanno Un ulivo in memoria di Orazio

E' iniziato un nuovo anno scolastico, l'ultimo per la 5AS del Liceo Scientifico. Anche Orazio Spataro avrebbe dovuto affrontare questo ultimo anno di scuola, ma il destino è stato crudele con lui. Nella notte del 22 luglio scorso ha perso la vita in un tragico incidente sulla Ispica-Pozzallo, mentre tornava a casa dopo una serata trascorsa a Pozzallo con gli amici. Per ricordarlo, lunedì 18 settembre, giorno in cui Orazio avrebbe compiuto 18 anni, si è svolta una cerimonia nell'Istituto Gaetano Curcio alla presenza dei suoi genitori, di tutte le autorità cittadine di Pozzallo e Ispica, dei sindaci Roberto Ammatuna e Pierenzo Muraglie, del Dirigente scolastico Maurizio Franzò, dei sacerdoti don Salvo Bella e don Davide Baglieri e di una rappresentanza locale degli Scout.
In tutti gli interventi è stato ribadito con forza il valore della vita e dell'amicizia e tutti noi ragazzi presenti siamo stati invitati ad amare la vita, vivendola con entusiasmo, amore e gioia. La stessa gioia e amore per la vita che Orazio aveva sul viso, ogni giorno, in ogni cosa che faceva, nelle mille iniziative che portava avanti per gli amici, per la parrocchia o semplicemente perché ci credeva.
Particolarmente forte il messaggio di Don Salvo che, riprendendo una citazione di Giovanni Paolo II, ha detto: "Cari ragazzi, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro".
Emozionante il ricordo che, a nome della classe, ha letto Carmelo Covato tra le lacrime. "La sua mancanza - ha più volte ribadito - sarà una mancanza incolmabile nella nostra vita in classe, nelle nostre vite".
Infine i biglietti e le lettere dei compagni interrati insieme alle radici di un ulivo nel giardino a pochi passi dall’ingresso della nuova palestra dell’istituto. Quell’albero secolare, simbolo della pace e della nostra terra, ricorderà a tutti noi studenti l’amore di Orazio per la vita e per l’amicizia e ci ricorderà di coltivarli anche nel suo ricordo.
Un volo di palloncini bianchi e il ricordo di Orazio da parte degli Scout hanno concluso una cerimonia che ha toccato i cuori di tutti, ricordandoci quanto sia importante vivere la vita con pienezza, lontano da superficialità e banalità.
Gli alunni della 3°A Odonto